I calorosi Carnevali che scaldano il gelido inverno valdostano

Bizzarri, a tratti inquietanti, ma densi di fascino e storia, i Carnevali della Valle d’Aosta festeggiano l’ormai prossima fine del lungo inverno. Espressione di vitalità e allegria, con il loro carattere spensierato e trasgressivo, i Carnevali della Valle d’Aosta vi avvolgeranno facendovi vivere dei momenti indimenticabili.
Carnevale al Gran San Bernardo
Nel mese di febbraio il rigido inverno della “Coumba Freida”, la “valle fredda” per i suoi venti gelidi che spirano per gran parte dell’anno, è attenuato dalle “landzette”, le colorate maschere del Carnevale che, come un raggio di sole, portano gioia e calore agli abitanti della valle del Gran San Bernardo da tempi ormai immemorabili.
La storia della Landzette
La tradizione le lega allo storico passaggio delle truppe di Napoleone attraverso il colle del Gran San Bernardo nel 1800: i loro costumi sarebbero la trasposizione allegorica delle uniformi dei soldati francesi. Un’altra versione più fantasiosa racconta che il carnevale sarebbe nato in occasione del matrimonio di due sempliciotti in età un po’ avanzata. Gli abitanti del villaggio avevano deciso di festeggiarli e di divertirsi (come avevano l’abitudine di fare durante tutti gli altri matrimoni), ma provavano un certo imbarazzo all’idea di presentarsi in chiesa con gli abiti della domenica e decisero così di indossare degli abiti inusuali. Come i partecipanti di questo singolare matrimonio, le landzette indossano vesti stravaganti, composte da cappelli e abiti multicolore curati nei minimi particolari, confezionati ancor oggi interamente a mano, rifiniti con perline e paillettes, adorni di coccarde, fiori e specchi che allontanano gli spiriti maligni.
È impossibile risalire all’identità di coloro che li indossano, poiché il volto è completamente coperto da una maschera, un tempo in legno; in mano tengono crine di una coda di cavallo e in vita hanno una cintura munita di un campanello capace di scacciare gli spiriti avversi. In loro compagnia, non può mancare l’orso, rappresentante dell’avvicinarsi della primavera, e il “Toc” e la “Tocca”, i due vecchi sempliciotti che seguono il corteo trascinandosi faticosamente.
Nel periodo precedente la Quaresima questi bizzarri personaggi visitano le famiglie dei paesi della vallata, entrano nelle case, ballano nelle strade e nelle piazze, mangiano e bevono ciò che viene loro offerto… A volte sono autori di scherzi strampalati, ma non potrete non sorridere alla loro vista, con loro portano una felicità infinita, capace di scaldare i cuori più raggelati.
Il Museo del Carnevale della Coumba Freida
Ad Allein esiste un luogo magico in cui quest’ atmosfera unica e coinvolgente non aleggia soltanto nei giorni di Carnevale, ma sopravvive nel corso di tutto l’anno: una casaforte medievale custodisce un tesoro prezioso, la “Mèizoùn di Carnaval de la Coumba Freida” (casa del Carnevale della Coumba Freida), all’interno della quale troverete i costumi delle landzette con i loro tipici colori, ma anche video, fotografie, pubblicazioni e ricerche storiche che vi trasmetteranno la calda essenza di questa festa antichissima.
I carnevali storici della Valle d’Aosta
Nel corso del freddo inverno valdostano il Carnevale è uno degli eventi più significativi non soltanto della valle del Gran San Bernardo, ma numerose altre località rivivono con feste e maschere l’avvicinarsi della primavera. Degni di nota, gli storici Carnevali di Verrès e Pont-St-Martin.
Il carnevale di Verres
Il Carnevale di Verrès rievoca le gesta di Caterina di Challant, nobile donna che nel XV secolo lottò strenuamente per difendere le proprie terre da suo cugino, Giacomo di Challant-Aymavilles. L’intrepida contessa, dimenticando il cerimoniale nobiliare, scese in piazza con il marito per ballare con i suoi sudditi, gesto che viene ricordato ogni anno nel corso dei festeggiamenti.

Il carnevale di Pont Saint Martin
Pont-St-Martin rivive le leggende della bellissima Ninfa del Lys e del Diavolo e San Martino, in cui il vescovo di Tours riuscì ad ingannare il diavolo facendogli costruire il meraviglioso ponte che ancor oggi connota il paese. Il martedì grasso, il rogo del diavolo accompagnato da un emozionante spettacolo pirotecnico festeggia la sconfitta definitiva di Satana.

