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Piccolo San Bernardo: tra Francia ed Italia

Stai cercando un’idea per una gita estiva di un giorno in Valle d’Aosta? Il colle del Piccolo San Bernardo è una meta da non perdere

“La montagna è tre mesi di freddo e nove di gelo” notava l’abate Chanoux, rettore dell’ospizio del Piccolo San Bernardo. Tre freddi mesi estivi incuneati nella gelida parte restante dell’anno, questo è il clima a 2.188 metri di quota, in una terra incantevole popolata da pascoli, alpeggi e laghi.

Luogo di confine e di passaggio, il colle del Piccolo San Bernardo, passo alpino che collega il vallone di La Thuile, in Valle d’Aosta, con la Haute-Tarantaise, in Francia, non è soltanto una terra di straordinaria bellezza, ma un luogo avvolto da una storia antichissima.

L’epoca preromana e romana

Il colle del Piccolo San Bernardo racchiude un passato remoto ed appassionante, che fonda le sue radici in epoca preromana, periodo al quale risale il cromlech, cerchio megalitico composto da 46 pietre.

I Romani chiamavano il colle Alpis Graia. Era questo un punto importante lungo la Via delle Gallie, strada che collegava Roma alla Valle del Rodano, al punto che, dal I secolo a.C. i Romani costruirono due mansiones (punti tappa). Ancor oggi, poco dopo aver superato l’ex dogana italiana è possibile ammirare sui prati i resti di questi antichi insediamenti di duemila anni fa, dai quali gli scavi hanno riportato alla luce un busto d’argento di Giove Dolicheno e alcune placchette votive di ringraziamento, visibili nel Museo Archeologico di Aosta.

Resti della mansio romana

Il Medioevo e San Bernardo

Nel corso del Medioevo il passo del piccolo San Bernado era chiamato “Mons Minoris Iovis” fino al momento in cui Giove perse il proprio prestigio a favore di San Bernardo, patrono degli alpinisti, specialista nella lotta contro il paganesimo, che secondo la tradizione salì al colle intorno all’anno Mille per cacciare i demoni ed i briganti. Successivamente, fondò la chiesa e l’ospizio. Oggi la colonna di marmo un tempo chiamata “Colonna di Joux” fa da piedistallo alla statua di San Bernardo.

L’epoca moderna

In epoca moderna, il colle Piccolo San Bernard divenne un baluardo di difesa, linea protettiva contro l’aggressione del nemico che fu potenziata con avamposti militari, casermette, bunker e fortini alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Al termine della guerra, il colle poté lasciarsi alle spalle questo triste periodo caratterizzato da una profonda chiusura e paura dell’Altro, verso un’era nuova. Da simbolo di divisione a unione dei popoli, il colle fino al 1965, anno di apertura del Traforo del Monte Bianco, rappresentava un importante passaggio tra l’Italia e le terre d’oltralpe.

Riapertura primaverile del colle 

Come ci ricorda l’Abbé Chanoux, il lungo inverno avvolge con la candida neve questo luogo per lunghi mesi rendendolo accessibile soltanto da maggio ad ottobre, periodo durante il quale vale la pena raggiungerlo.

Il giardino botanico Chanousia

In territorio francese, a circa un chilometro dal confine si trova il giardino botanico Chanousia, fondato dall’abate Chanoux nel 1897. Abbandonato nel 1940 a causa della guerra, dalla metà degli anni Settanta fu ricostruito grazie alla creazione di un’Associazione internazionale che tutt’oggi lo gestisce.

Circondato dalle vette più alte d’Europa, il giardino è un piccolo paradiso, all’interno del quale si trovano circa 1.600 specie di piante alpine. Recentemente è stato ripristinato l’edificio che ospita un piccolo museo con i ricordi dell’abate Chanoux e locali per accogliere studiosi di botanica alpina.

Giardino botanico Chanousia

Come il colle, il giardino Chanousia è un simbolo di unione, rinato grazie alla condivisione di idee ed esperienze tra popoli “diversi”, che la Storia ha diviso per lungo tempo, ma in realtà così simili per tradizioni e cultura.

La fête des Bergers

La fête des Bergers, o festa dei pastori, è l’emblema del ruolo di unione rivestito oggi dal colle: qui un tempo i pastori della Valle d’Aosta e della Savoia si incontravano per scambiare i loro prodotti e per la fiera del bestiame.

La festa quest’anno si svolgerà domenica 19 agosto: dopo la Santa Messa sarà possibile assistere a delle manifestazioni folkloristiche ed acquistare i prodotti tipici presso un mercatino. Nel pomeriggio avrà luogo la Bataille des Reines, battaglia non cruenta ed istintiva per le mucche il cui scopo è quello di stabilire una gerarchia nel gruppo eleggendo, la “Reina”, ovvero la Regina.

Gruppo folkloristico