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Il castello di Introd

La storia del castello di Introd

Introd è una bella località di media montagna posta ai piedi del parco nazionale del Gran Paradiso. Come riporta il suo nome, è situata “Entre eaux”, ovvero tra le acque di due corsi d’acqua: da una parte, il torrente Savara, dall’altra la Dora di Rhêmes.  Su un promontorio roccioso svetta l’antico castello dei nobili Sarriod, famiglia che nel Medioevo controllava questo territorio.

Sappiamo che nell’anno 1242 già esisteva un castello appartenente a Marco di Bard, membro della nota casata che controllava nella bassa valle d’Aosta un castello inespugnabile, sostituito oggi dal noto Forte di Bard

Nel XIII secolo l’edificio fu ampliato e impreziosito secondo il gusto del suo signore Pierre, coniugando l’aspetto militare ad uno stile più elegante e ricercato.

Nel 1420, a seguito della morte di Louis Sarriod, i figli Jean e Yblet Sarriod decisero di dividere in parti uguali l’eredità paterna andando a creare due distinti rami della famiglia: i Sarriod de la Tour e i Sarriod d’Introd. Con questo accordo, Jean ottenne la parte inferiore dell’antica signoria con la torre di Saint-Pierre (lì dove oggi ha sede il castello Sarriod de la Tour), mentre Yblet mantenne la parte di Introd, con il suo castello, la valle di Rhêmes e qualche altra proprietà.

Proprio nel XV secolo degli imponenti lavori diedero al castello la sua inconsueta forma poligonale, dalla quale fuoriesce l’imponente torre, che con la cucina ed una porzione del muro di cinta sono i soli superstiti dei terribili incendi che alla fine dell’Ottocento devastarono il maniero.

Gli eleganti ambienti che oggi ammiriamo sono il risultato del restauro operato dall’architetto Giovanni Chevalley tra gli anni 1912 e 1916, il quale volle mettere nel castello “un po’ di tutto. Qualcosa di Fénis, qualcosa di Issogne, un tocco di Sarre, un pizzico di Gressoney…un vero cocktail dell’architettura feudale valdostana”.

Sembra quasi un piccolo “bignami” dei più importanti castelli valdostani: al suo interno, vi divertirete a ritrovare i dettagli osservati nei diversi manieri della regione, oltre a godere di una vista stupenda dalla torre: nelle giornate di bel tempo la vista spazia dall’impareggiabile Monte Bianco alle lontane vette del Monte Rosa.

Oltre al castello, altri edifici quattrocenteschi contribuiscono a rendere questo luogo unico: il granaio, che presenta una serratura davvero originale, raffigurante un castello dotato di torri e la cascina L’Ola, interessante edificio che ha ispirato le stazioni ferroviarie della Valle d’Aosta.

La bolla papale di Nicolò V

La visita del castello di Introd permette di ammirare un documento di grandissima importanza: una bolla firmata dal Papa Nicolò V del 1453 che autorizza il matrimonio tra la contessa Caterina di Challant e Pierre Sarriod d’Introd. Il documento parla di una donna moderna e coraggiosa, che nel XV secolo sfida le regole dell’epoca ed inaugura la convivenza.

Dal 1449 Caterina viveva con Pierre d’Introd, ma non poteva sposarlo in quanto suo consanguineo. L’autorizzazione del Papa arriverà soltanto dopo quattro anni di suppliche. Non a caso, il termine “scandala” è ripetuto diverse volte all’interno del documento!

La bolla permetterà ai due cugini di sposarsi, ma i loro problemi non termineranno qui: le lotte contro Giacomo di Aymavilles, che rivendicava l’eredità del padre di Caterina, porteranno alla morte di Pierre d’Introd, impedendo definitivamente a Caterina di rivendicare l’eredità paterna, in quanto donna. La figura di Caterina rivive tutti gli anni a Verrès, dove lo storico Carnevale celebra l’eroina medievale e suo marito.

La località di Introd

Introd è il luogo ideale per rigenerarsi dallo stress: sentieri adatti al trekking o per gite in mountain-bike in estate e itinerari per passeggiate con le ciaspole in inverno rendono Introd la meta ideale per una vacanza in tutte le stagioni. Introd è il punto di arrivo della tappa 15 del Cammino Balteo, percorso escursionistico che attraversa l’intera Valle d’Aosta a quote poco elevate e per questo ideale da percorrere in autunno e in primavera.

La sua quiete e bellezza non erano parse inosservate nemmeno ai Pontefici: prima Papa Giovanni Paolo II, successivamente il suo successore Papa Benedetto XVI hanno fatto di Les Combes, grazioso villaggio di Introd, la meta privilegiata dei loro soggiorni estivi per ben 12 volte, alternando rilassanti escursioni in montagna a intensi momenti di preghiera, lettura e riflessione.

Per rendere omaggio al Pontefice che ha amato così profondamente la Valle d’Aosta, a Les Combes è possibile visitare la “Maison Musée Jean Paul II” (Casa Museo Giovanni Paolo II), all’interno della quale è possibile rivivere i momenti più importanti del suo Pontificato. La raccolta presenta da una parte l’aspetto apostolico del Santo Padre nel mondo e, dall’altra, la Sua presenza in Valle d´ Aosta attraverso gli oggetti personali usati durante le vacanze valdostane.

I più piccoli possono invece scoprire gli animali al parco faunistico “Parc Animalier”, incantevole oasi dove abitano stambecchi, camosci, marmotte, varie specie di rapaci e una flora multicolore.

Sempre a Introd vale la pena visitare il museo etnografico Maison Bruil, uno dei più interessanti esempi di architettura rurale delle valli del Gran Paradiso. La visita si articola su tre piani ed è dedicata alla scoperta degli ambienti tipici della casa tradizionale. Al suo interno è possibile ammirare l’esposizione “Conserver le souvenir…se souvenir pour conserver”, che permette di conoscere i prodotti tradizionali e l’evoluzione delle tecniche di conservazione avvenute nel tempo.  

Adatto ad ogni tipo di età, Introd è una meta adatta a tutti… Non vi resta che scoprirla!