La fiera millenaria nel cuore dell’inverno

Durante i giorni più rigidi dell’anno, il 30 e 31 gennaio, in Valle d’Aosta si festeggia con la fiera di Sant’Orso di Aosta l’ormai prossima fine del freddo inverno e l’imminente arrivo del 1 febbraio, giorno dedicato ad uno dei Santi più cari alla comunità, Sant’Orso. Si tratta di un appuntamento che da ormai più di mille anni richiama la popolazione locale, che con quest’anno raggiunge la sua 1019 edizione.
Le origini della Fiera di Sant Orso
Spesso ci si chiede per quale motivo fin da tempi remoti sia stato deciso di organizzare una fiera durante i giorni della merla, i più gelidi dell’anno: non erano completamente folli, o particolarmente resistenti al freddo nel Medioevo! Recenti studi attestano infatti che tra l’VIII ed il XVI secolo le Alpi avevano un clima più caldo rispetto all’attuale, con inverni più brevi e più miti, che vedevano nel 31 gennaio la fine della stagione fredda. Così, la fine del primo mese dell’anno rappresentava il momento ideale per procurarsi gli attrezzi agricoli in vista dell’avvicinarsi della bella stagione. Ecco allora l’idea della festa di Sant Orso, o meglio la fiera del legno di Aosta
La storia di Sant’Orso
La tradizione vuole che tutto abbia avuto inizio proprio di fronte la chiesa aostana dove Sant’Orso, vissuto in un’epoca imprecisata anteriore al IX secolo, sarebbe stato solito distribuire ai poveri i sabot, tipiche calzature in legno. Sulla vita di questo Santo poco sappiamo: uomo semplice, umile ed altruista, coniugava la preghiera alle opere di carità, dando i suoi pochi averi ai poveri, consolando gli afflitti e proteggendo gli oppressi dalle angherie del vescovo Ploceano. Si tramanda che il buon parroco fosse spesso impegnato a lavorare il suo campo per procurarsi il cibo che donava ai poveri, tuttavia non raccoglieva mai tutto, ma lasciava sempre qualcosa per gli uccellini, i quali riconoscenti si posavano affettuosamente su di lui. Vedendo una sua raffigurazione, non potrete non riconoscerlo: viene infatti sempre presentato con un uccellino sulla spalla.
Sant’Orso è noto per alcuni miracoli, per i quali è considerato protettore contro la siccità, le malattie del bestiame, le intemperie, le alluvioni, i soprusi dei potenti, i parti difficili, i reumatismi e il mal di schiena. All’interno del chiostro di Sant’Orso, gioiello del complesso ursino costruito nel XII secolo situato nel centro di Aosta, troviamo su un capitello la rappresentazione degli episodi principali della sua vita.

Visitare la fiera di Sant’Orso di Aosta
Nel Medio Evo la fiera si svolgeva nel Borgo di Aosta, nell’area circostante la Collegiata di Sant’Orso. Oggi, l’intero centro cittadino è animato dagli espositori, che presentano le attività tradizionali della Valle d’Aosta: la scultura su legno fa da padrona, ma negli ultimi anni sono apparsi nuovi materiali lavorati quali la pietra ollare, il ferro battuto, il cuoio e la tessitura dei drap (stoffa ancor oggi lavorata su telai di legno).
La visita alla fiera di Sant’Orso è un’esperienza unica, il cui scopo principale non è di certo quello commerciale: gli espositori vi partecipano soprattutto con l’intenzione di cercare un contatto con il pubblico, condividendo con esso un momento indimenticabile, che raggiunge il punto più intenso nella Veillà, la lunga notte tra il 30 e il 31 gennaio, in cui cantine impercettibili durante il resto dell’anno prendono vita, aprendo le porte ai passanti per coinvolgerli in banchetti, canti e balli fino alle prime luci dell’alba, quando i manufatti tornano a popolare i banchetti della fiera.
La fiera di Sant’Orso Donnas
Quella di Aosta non è l’unica fiera a rendere omaggio all’artigianato valdostano. Quindici giorni prima, nello storico borgo di Donnas si svolge la fiera di Sant’Orso di Donnas, che quest’anno avrà luogo dal 18 al 20 gennaio 2019. Di dimensioni più ridotte rispetto a quella aostana, la fiera del legno di Donnas è un’occasione imperdibile per rivivere le tradizioni ed i saperi di un tempo in un’atmosfera intima e impegnata di storia.
Per chi volesse invece ammirare i capolavori degli artigiani tutto l’anno, è possibile visitare il MAV (Museo dell’Artgianato valdostano) a pochi passi dal castello di Fénis.
Un’occasione unica per coniugare la storia alle tradizioni e saperi di un tempo, ma con uno sguardo verso la contemporaneità. Sono infatti numerosi gli artigiani valdostani ancor oggi capaci di incantarci con le loro opere, tra i più importanti, che potrete incontrare anche alla fiera di Sant’Orso, ricordiamo Giangiuseppe Barmasse e Pino Bettoni.
La partecipazione alla fiera di S.Orso è l’occasione ideale per scoprire la città di Aosta e i castelli della Valle d’Aosta.
