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I luoghi più belli della bassa Valle d’Aosta da visitare in autunno – Capitolo primo

L’estate è ormai al termine, ma il sole continua ad accarezzare la Valle d’Aosta: è questo il momento dell’anno in cui paesaggi assumono tonalità calde, le vigne si tingono d’oro, mentre i borghi assumono un fascino unico. Tempo delle sagre enogastronomiche e delle vendemmie, l’autunno è il momento ideale per passeggiare tra antichi edifici ricchi di storie da raccontarci.

Attraverso un itinerario alla scoperta della storia, delle tradizioni e dell’enogastronomia della bassa Valle d’Aosta vi faremo scoprire luoghi magici, attraversati fin da epoche lontane da soldati e pellegrini: proprio di qui passa infatti la Via Francigena, antico cammino che nel Medioevo univa Canterbury a Roma.

Il ponte romano di Pont-St-Martin

L’itinerario inizia a Pont-St-Martin, primo comune della Valle d’Aosta al confine con il Piemonte con un ponte dai grandi numeri: 25 metri di altezza, un’arcata di 35 metri e più di 2000 anni di storia! È questo lo spettacolo unico che offre il ponte romano di Pont-St-Martin a tutti i suoi visitatori. Prima grande infrastruttura realizzata dai romani in Valle d’Aosta lungo l’antica Via delle Gallie, il ponte è chiamato ponte del diavolo, a seguito della leggenda che vuole che Satana in persona l’avesse costruito in una sola notte.

Ponte romano di Pont-St-Martin

Il Borgo di Donnas e la strada romana delle Gallie

Superato Pont-St-Martin si incontra Donnas, piccolo paese del fondovalle, che racchiude una storia bimillenaria! Proprio qui i Romani hanno osato scalpellare la roccia viva per oltre 200 metri al fine di ricavare lo spettacolare tratto dell’antica strada romana delle Gallie che ancora oggi è possibile ammirare. Un passaggio ad arco è l’unico testimone di una quantità incredibile di roccia asportata. Proprio questo arco, elogio della raffinatezza costruttiva degli antichi romani, assume nel corso dell’età di mezzo il ruolo di porta di ingresso sul lato occidentale del borgo di Donnas. Fondato nel XII secolo, il borgo diviene durante il Medioevo un centro di grande importanza. Dopo aver superato la pittoresca chiesetta di Sant’Orso ci si addentra nel cuore di questo antico abitato, dove è possibile ammirare le finestre del Cinquecento, gli affreschi, i portali in noce, il Palazzo Enrielli del XVII secolo, l’Antica Zecca e intriganti passaggi segreti, che conducono ad un antico palazzo avvolto nel mistero!

Borgo di Donnas

I vigneti di Donnas

Donnas gode di un clima mite, che fin da tempi antichi ha favorito la coltivazione della vite. Il territorio è infatti caratterizzato da numerosi terrazzamenti ancorati sulla montagna, testimonianza del duro lavoro compiuto dai nostri avi per ottenere piccoli appezzamenti di terreno coltivabili. L’autunno è la stagione ideale per svolgere una passeggiata alla scoperta degli antichi vigneti a pergola, che ancor oggi implicano delle forti difficoltà nella gestione, considerate le forti pendenze (dai 350 ai 500 m), che ne impediscono la meccanizzazione. Qui si coltiva il Nebbiolo Picotendro (che prende il nome dal suo acino, piccolo e tenero), primo vino valdostano ad ottenere la Denominazione di Origine Controllata nel 1971. Proprio per tutelare l’alta qualità del vino è stata creata la Cooperativa di Donnas (Caves Cooperatives de Donnas) che raccoglie oggi una sessantina di soci.

Tra salite e discese continue nei vigneti si possono incontrare i caratteristici barmet, piccoli e accoglienti rifugi ricavati nella roccia.

Le Sagre dell’uva e della Castagna di Donnas

L’autunno, si sa, è tempo di sagre enogastronomiche, che permettono di gustare i prodotti tipici del territorio. Per celebrare i due frutti che meglio caratterizzano il territorio della bassa valle, l’uva e la castagna, ogni anno vengono organizzate due grandi manifestazioni da non perdere: la festa dell’uva e la settimana successiva la sagra della castagna. A seguito della pandemia in corso, non vi sono ancora informazioni relative allo svolgimento delle due sagre.

Il borgo di Bard

Proseguendo da Donnas in direzione Aosta lungo la Via Francigena si incontra il borgo di Bard, villaggio dal lungo passato che porta con sé una storia antichissima. Zona di attraversamento in epoca romana, assume un ruolo fondamentale nel corso del Medioevo, divenendo un luogo di passaggio obbligato fino al XIX secolo. Percorrendolo, incantevoli edifici si mostrano in tutto il loro splendore: l’elegante cinquecentesca  Casa Challant; Casa Valperga, sulla cui facciata è presente un’elegante bifora, ora tamponata, affiancata da due finestre a crociera; Casa Urbano, sede dell’antico mulino;  Casa Ciuca, in cui si può ammirare un bel ‘viret’, scala a chiocciola dai gradini che si aprono a ventaglio intorno a un’asse centrale; suggestive fontane, archi incantevoli e singolari fori sul Palazzo Nicole, lasciati dai proiettili durante l’assedio di Napoleone.

Nella parte più alta del borgo di trova la chiesa intitolata alla Vergine Assunta, già citata in un documento del 1176! Poco oltre si trova un luogo unico, la cui storia si perde nella notte dei tempi: sulle rocce levigate dalla lunga azione dei ghiacciai è possibile ammirare delle incisioni rupestri risalenti al Neolitico.

Il Forte di Bard

Volgendo lo sguardo verso l’alto svetta il Forte di Bard in tutta la sua imponenza. Duro, severo, inespugnabile, la fortezza, completamente distrutta per volere di Napoleone, si presenta oggi nel suo assetto ottocentesco. Noto per non essere mai stato attaccato, il Forte di Bard ha oggi perso la funzione militare per divenire il principale polo museale della Valle d’Aosta. Accendendo tramite ascensori panoramici, è possibile visitare comodamente le sue mostre e musei presenti al suo interno. Da non perdere il Museo delle Alpi, museo multimediale che offre una visione a 360 gradi dell’arco alpino, le Prigioni del Forte, dove oltre alle antiche celle è presente un allestimento dedicato alla storia della fortezza e il Fernando, all’interno del quale è possibile vivere un incredibile viaggio alla scoperta delle fortezze e della loro evoluzione dall’epoca romana al Novecento.

Oltre ai musei permanenti il Forte ospita mostre temporanee di rilievo internazionale.

La mostra La montagna titanica di Renato Chabod è dedicata a Renato Chabod, celebre figura della vita politica, culturale e alpinistica valdostana.

Il progetto espositivo L’Adieu des glaciers. Il Monte Rosa: ricerca fotografica e scientifica permette di compiere un viaggio affascinante alla scoperta delle più celebri vette delle Alpi e dei cambiamenti climatici in atto. Si tratta di un dialogo tra passato e presente attraverso l’ arte, la fotografia la e ricerca scientifica.

Dal 19 settembre sarà inoltre possibile visitare la mostra Attraverso le Alpi: un racconto fotografico delle trasformazioni del paesaggio alpino, nuovo progetto che vuole a raccontare la storia del vasto paesaggio culturale alpino fatto di architetture, linguaggi e usi.

Da non perdere PhotoAnsa 2019, che raccoglie le immagini più significative dell’anno dei grandi fatti di attualità in Italia e nel mondo, visitabile fino al 27 settembre.

Marché au Fort

Il borgo e il Forte di Bard nel corso dell’autunno accolgono le eccellenze enogastronomiche della Valle d’Aosta durante l’evento Marché au Fort, che si svolgerà sabato 10 e domenica 11 ottobre 2020. Si tratta di una mostra mercato dove è possibile degustare e acquistare le eccellenze della tavola valdostana, quali la Fontina, il Lardo di Arnad, la Toma, Il Jambon de Bosses, le castagne, oltre ai numerosi vini Doc della Valle d’Aosta.