Castello di Avise, un castello prelibato

Nel grazioso borgo di Avise si cela un meraviglioso castello, all’interno del quale potrete bere un ottimo bicchiere di vino e gustare del cibo raffinato in un ambiente magico.
Dopo una divertente sciata, o alla conclusione di una piacevole escursione, quale modo migliore di terminare la giornata se non gustando un aperitivo in un contesto unico?
Se siete d’accordo, nel comune di Avise, piccolo paese a pochi chilometri da Courmayeur, si trova il posto giusto per voi! Dopo aver abbandonato la strada principale, attraversando il maestoso ponte, si raggiunge il suo grazioso borgo medievale. Delle belle casette strettamente riunite attorno a due castelli e la chiesa parrocchiale sono avvolte in un’atmosfera d’altri tempi.
Il castello di Avise
Ad accogliervi, il castello di Avise, che come il migliore dei padroni di casa sarà felice di darvi il benvenuto. Questo maniero, costituito da un edificio di tre piani fiancheggiato da una torre quadrangolare, non ha voluto rendere la vita complicata a quei poveri studenti che devono conoscere le date a memoria! Fu infatti eretto dai Signori di Avise nel 1492, anno che tutti ricordano per un evento ben più noto, la scoperta dell’America.
All’ ingresso, i suoi antichi proprietari vi riceveranno attraverso il loro motto scolpito sulla porta d’entrata recante le parole “Qui tost Avise tart se repent” (chi pensa prima poi non si pente), a ricordo dei tempi d’oro della nobile famiglia dei d’Avise, una delle poche ad essersi permessa di non sottomettersi ai Savoia.
Dopo aver varcato la soglia, il vostro sguardo sarà catturato dalla grande sala con il camino contenente i mobili che un tempo ospitavano una ricca collezione di peltri ed al primo piano dalla “camera della cassaforte” e la “sala delle mensole”, quest’ultima di incredibile fascino: vi si trovano infatti 14 mensole di legno scolpite con figure di personaggi in vesti quattrocentesche, animali e mostri.
Il ristorante del castello di Avise
Questo non è un castello come gli altri, che rivive soltanto nel corso delle visite, ma ha saputo trovare una nuova identità, capace di renderlo vivo ed attuale tutti i giorni dell’anno! Al suo interno, vi si trova al piano terra un’enoteca ed al primo piano un ristorante.
Accompagnati da un un calice di vino e da piatti squisiti vi immedesimerete nel nobil uomo che fece costruire il maniero, Bonifacio di Avise, che attraverso questa moderna residenza voleva mettere in mostra il proprio potere.
I tesori di Avise
Il castello non è l’unico gioiello del borgo: una piccola passeggiata vi permetterà di scoprire altri tesori, come un altro maniero, ben più anziano rispetto alla dimora di Bonifacio: il castello di Blonay, prima residenza de i signori di Avise risalente all’XI secolo di cui oggi è ancora possibile ammirare la torre coronata da una merlatura a coda di rondine e i resti degli edifici aggiunti in epoche successive.
Poco distante, la chiesa parrocchiale dedicata a San Brizio è stata ricostruita sulle rovine della precedente, irregolare e troppo piccola per accogliere tutti i fedeli. Degno di ammirazione è il campanile, risalente al XV secolo. Secondo la tradizione, la chiesa primitiva, dedicata al maestro del santo, San Martino, era collocata lungo l’antica strada romana, nell’altro versante del paese, oltre la Dora Baltea.
Era questa una zona strategica, situata a ridosso della gola di Pierre Taillée, passaggio obbligato sulla strada delle Gallie, per secoli baluardo a difesa dei traffici verso il Colle del Piccolo San Bernardo.
Per chi volesse allungare questa piccola gita alla scoperta dei tesori di Avise, un facile sentiero in discesa di una decina di minuti vi condurrà al ponte che attraversa la Dora Baltea: venne costruito nel 1780, ma in realtà è ben più anziano: fu infatti distrutto ben due volte, nel 1595 e nel 1680 da terribili inondazioni. Fino al 1953, anno di costruzione del ponte “moderno”, dove oggi passano le auto, era l’unico passaggio per arrivare al borgo. Storie di tempi passati, epoche remote, che permangono vive in questo piccolo angolo di paradiso.
Fotografia tratta dal sito www.lovevda.it Fotografia tratta dal sito www.lovevda.it Fotografia tratta dal sito www.lovevda.it Fotografia tratta dal sito www.lovevda.it
